Il Teatro Eliseo di Roma, gestito da Luca Barbareschi, riceverà un finanziamento di ottomilioni di euro in due anni, extra Fus. La protesta delle associazioni di categoria: "misura ad personam".
Per il prossimo biennio il teatro Eliseo di Roma, gestito dall’attore, regista ed ex parlamentare Luca Barbareschi, riceverà un finanziamento di otto milioni di euro dallo Stato, extra FUS (il finanziamento ordinario che lo Stato garantisce al teatro).
Questa notizia ha suscitato critiche da parte delle principali organizzazioni dello spettacolo, che ora chiedono più fondi per tutti e si schierano contro le norme “ad personam”. Intanto il nuovo codice dello spettacolo giace in Parlamento.
Breve storia di una manovra
Nel gennaio 2017 viene presentato un emendamento alla legge di conversione del decreto Milleproroghe, il quale stabilisce che “per l’anno 2017 una quota risorse può essere destinata, nel limite massimo di 4 milioni di euro, in favore del teatro Eliseo, in occasione del centenario della sua fondazione”. L’emendamento viene poi ritirato, probabilmente a seguito delle forti polemiche.
Il 15 marzo 2017 Luca Barbareschi, gestore e direttore artistico del Teatro, convoca una conferenza stampa in cui denuncia il disinteresse istituzionale per l’Eliseo e ne annuncia la chiusura imminente.
Nel mese di Aprile nella manovra correttiva, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, all’art. 22 comma 8 si legge:
In favore del teatro Eliseo, per spese ordinarie e straordinarie, al fine di garantire la continuità delle sue attività in occasione del centenario della sua fondazione è autorizzata la spesa di 2 milioni di euro per l’anno 2017.
In seguito però le risorse economiche destinate al teatro Eliseo, in base agli emendamenti bipartisan - sostenuti da Pd e Forza Italia - approvati dalla Commissione Bilancio della Camera passano da 2 a 4 milioni per ciascuno degli anni 2017 e 2018.
La lettera di Teatri Riuniti
A seguito di questa “manovra” il gruppo Teatri Riuniti (40 teatri) sottoscrive una lettera in cui chiede spiegazioni al Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan in merito ai fondi stanziati a favore del Teatro Eliseo e per l’incremento esponenziale che questi hanno subito attraverso gli emendamenti che ne prevedono il raddoppio in due anni.
Alcune domande
È evidente che ci sono delle incongruenze: il “contributo al teatro Eliseo” che era stato bocciato dal Ministro competente, Dario Franceschini, presentato e poi ritirato dal decreto Milleproroghe, riemerge ora nella manovra correttiva di bilancio, senza che siano comprensibili le ragioni effettive alla base dello stanziamento di quattro milioni annuali a favore di un singolo teatro privato. Inoltre tali fondi sono elargiti senza che sia stato stabilito alcun vincolo preciso.
E' lecito chiedersi se l'intervento in questione sia "ad personam", ma se così non fosse non sono comunque chiari i criteri e i requisiti necessari per poter accedere a questi contributi straordinari - poiché criteri e requisiti "devono" esserci. È necessario che il Ministero faccia chiarezza su un atto che nei fatti garantisce un ingente finanziamento solo ad una struttura.